Nel corso della 10ª Edizione di Etna Comics, Festival Internazionale del Fumetto, del Gioco e della Cultura Pop, che si è svolto dal 1 al 5 giugno 2022 presso il complesso Le Ciminiere di Catania, abbiamo avuto il piacere di intervistare il regista italiano di fama internazionale Gabriele Mainetti.
Gabriele Mainetti, nato a Roma il 7 novembre 1976, è un regista, attore, compositore e produttore cinematografico italiano di fama internazionale.
Appassionato di cinema si laurea in Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli Studi Roma Tre e, successivamente, frequenta corsi di regia, fotografia, produzione e sceneggiatura presso la Tisch School of the Arts di New York consolidando sempre di più la sua conoscenza del mondo legato alla realizzazione dei corto e lungometraggi.
La sua formazione attoriale invece è figlia di corsi e laboratori svoltisi a Roma con grandi nomi come: Beatrice Bracco, Francesca del Sapio, Nicolaj Karpov. E’ protagonista del film “Il cielo in una stanza” e di “Un Altr’anno e poi cresco”; recita, inoltre, anche in fiction televisive quali “Stiamo bene insieme”, “Tutti per Bruno” e “La Omicidi”.
La sua passione per la musica lo porta a firmare le colonne sonore dei suoi cortometraggi e di diversi documentari.
Nel 2008 esce con il cortometraggio “Basette” (un omaggio alla serie anime e manga di Lupin III) con Valerio Mastrandrea, Marco Giallini, Daniele Liotti e Luisa Ranieri. Con Basette partecipa a moltissimi festival tra i tanti il Locarno Film Festival e riceve una candidatura per il Nastro d’Argento con una menzione speciale per la sceneggiatura e i migliori attori.
Nel 2011 fonda Goon Films, la sua società di produzione, con la quale realizza il corto “Tiger Boy” vincitore del Nastro d’argento 2013 e finalista ai Globi d’Oro 2012 del David di Donatello 2012 e infine si è posizionato al 42° posto del Giffoni Film Festival. Il corto è stato selezionato dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences tra i 10 finalisti per la nomination all’Oscar per l’86esima edizione, nella categoria miglior cortometraggio, non rientrando però tra i primi cinque classificati.
Nel 2015 con la Goon Films è il momento della svolta con il film “Lo Chiamavano Jeeg Robot”; il film è stato presentato in anteprima alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma nel ottobre 2015 e nello stesso anno anche al Lucca Comics & Games.
Il lungometraggio ha avuto un’accoglienza positiva sia dai parte degli spettatori che della critica incassando circa 5 milioni di euro. Ha ottenuto 16 nomination ai David di Donatello ricevendo 7 statuette, tra cui quella di miglior produttore, miglior regista esordiente al quale è stato assegnato anche il Mercedes-Benz Future Award.
Il 2021 è l’anno di “Freaks Out”, secondo lungometraggio del regista prodotto da Lucky Red, Rai Cinema e in coproduzione con la società belga Gapbusters. Il film ha ricevuto moltissime nominations e premi sia per la regia che per tutte le figure che hanno contribuito a realizzare un film davvero geniale.
La grande forza di Gabriele è quella di realizzare lavori davvero importanti ed in qualche modo per nulla scontati. La sua autenticità traspare chiaramente perchè non si lascia affatto contaminare dal nostrano attuale mood di fare cinema che, purtroppo, pare vada per la maggiore. Siamo figli di grandi artisti ed il nostro paese è stato una fucina di grandi nomi per il cinema internazionale e, così, grazie a Mainetti, in Italia, possiamo tornare a parlare di vero film di genere.
Di seguito trovate la nostra splendida intervista durata qualche minuto, ma davvero ricca di contenuti.
Ringraziamo infinitamente Gabriele Mainetti per la sua enorme disponibilità nella speranza di poterci rivedere prestissimo.