Durante la XIª Edizione di Etna Comics, Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, svoltasi dal 1 giugno fino al 4 giugno presso il complesso delle Ciminiere di Catania, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il grande fumettista Kelley Jones.
Kelley Jones debutta nel mondo del fumetto agli inizi degli anni ’80 come inchiostratore per la Marvel Comics lavorando su Micronauts #52. Successivamente, nel 1984, la serie viene rilanciata come Micronauts: The New Voyages e Jones ha continuato a disegnarla per quasi tutti i 20 numeri.
Nel 1997 Jones ha prodotto un numero di lavori come scrittore-artista per Dark Horse Comics, nel suo portfolio ricordiamo diverse miniserie e one-shot con protagonista la sua creazione The Hammer, la one-shot ZombieWorld: Eat Your Heart Out e la miniserie in quattro numeri di The 13th Son.
Il passaggio alla DC comics è avvenuto poiché Kelley era stato chiamato per lavorare sul personaggio Deadman, la collaborazione con lo scrittore Neil Gaiman continua su diversi numeri per la serie Sandman con contributi agli archi narrativi Dream Country e Season of Mists. Sempre per DC, Kelley Jones ha collaborato con lo scrittore Doug Moench a una serie di racconti su Batman tra cui “Batman: Dark Joker – The Wild” e la trilogia di Batman sui vampiri che inizia con “Batman & Dracula: Red Rain”. Inoltre, Kelley Jones ha disegnato le copertine per molti dei capitoli della trama crossover “Batman: Knightfall”. Il lavoro su Batman consacra Jones alla DC e dal 1995, a partire dal numero #515 è diventato il disegnatore di Batman, lavorando su celebri archi narrativi come Contagion.
Dopo una pausa, nel 2008 Jones è tornato a Batman, lavorando su una serie di dodici numeri intitolata “Batman: Gotham After Midnight”, scritta da Steve Niles. Nel 2009, ha illustrato la serie di cinque numeri di “Batman: The Unseen”, collaborando nuovamente con Moench. Nel 2014 ha fornito l’artwork per “The Pale Man”, parte di “Batman: Endgame”. Nel 2018 ha lavorato su “Batman: Kings of Fear”, una miniserie dedicata all’uomo pipistrello divisa in sei parti.
Negli anni 2000 Kelley ha anche illustrato sia “The Crusades” per Vertigo che la miniserie in quattro numeri “Conan: The Book of Thoth” per Dark Horse Comics insieme agli scrittori Kurt Busiek e Len Wein. Successivamente, ha illustrato “Lobo Vs. Roadrunner” seguito dal “Justice League of America Annual”.
Oltra alla splendida intervista che trovate di seguito, il Maestro ci ha anche confidato:
“Sono felice sia riuscito a fare questo lavoro, non avrei mai immaginato nemmeno in un milione di anni che i miei lavori sarebbero durati nel tempo o avrebbero acquisito importanza.
Non ho vissuto pensado al realizzare una grande carriera, ho vissuto ogni giorno cercando di non annoiarmi; ho intrapreso un lavoro che amo, non ho dovuto cercarne uno come hanno fatto tutti i miei amici, non avevo nulla di cui dovermi lamentare, ero a casa con il mio gatto, come fossi in un film, disegnando tutto il giorno. In qualche modo sentivo di starla facendo franca e pensavo che anche se da un giorno all’altro questo gioco fosse finito, sarei comunque riuscito per 10 anni, 20 anni a non annoiarmi. Era la cosa che temevo di più in assoluto, come lo stare buttato a scuola: lo odiavo, volevo andare fuori a fare altro. Non avevo nemmeno mai sognato di disegnare fumetti, credevo avrei fatto qualcos’altro ma ho finito per caderci dentro. Ed è la ragione per cui quando ho iniziato, non avevo idea di come disegnare alcunché, sapevo come inchiostrare, o meglio sapevo disegnare, ma non come realizzare un fumetto e fu proprio in quel momento, fortunatamente, che me lo mostrarono e me lo insegnarono: avevo solo 18 anni, ero molto giovane. Dato che era il mio obiettivo, credevo avrei dovuto fare a gara, ma ciò che notarono fu che avevo un punto di vista differente; non c’era alcuna gara e nessuno me lo disse e siccome avevo un punto di vista diverso, risultavo interessante per loro perchè gli editor anziani, molto veterani, commentavano dicendo “questo è diverso” e “questo è interessante”.
Credevano fosse una cosa pianificata, non sapevano fossi ignorante di tutto”
Ringraziamo Kelley Jones per la sua disponibilità.