Il mondo ha avuto la possibilità di poter vedere in streaming il primo episodio di Dragon Ball Daima, attualmente disponibile su Crunchyroll, Amazon Prime video e dal 18 ottobre anche su Netflix.
L’Ambientazione
Dragon Ball Daima, cronologicamente parlando, inizia come se tutto si fosse fermato oltre 25 anni fa, dopo gli eventi di Dragon Ball Z e prima di quelli di Dragon Ball Super.
L’episodio ci introduce al “Regno Demoniaco” (ricordiamo infatti che “Daima” può essere tradotto anche come “Grande Male” o “Gran Malvagità”), nel quale quelli che sembrano essere i principali antagonisti della serie – Gomah, il re di quel mondo e Degesu, il suo servitore e la scienziata Dr. Arinsu, rispettivamente fratello e sorella di Kaioshin dell’Est – osservano gli eventi accaduti fra i Guerrieri Z ed il perfido Majin Buu, in un tripudio di colori e azione che, piuttosto che l’anime originale, omaggia le tavole di Akira Toriyama.
Qualche Lacuna
Ricordiamo che nonostante l’opera abbia visto un grande coinvolgimento da parte di Akira Toriyama, scomparso lo scorso 1 marzo 2024, ad ultimare la serie sono intervenuti altri membri dello staff, che già nel primo episodio incappano in alcune incongruenze di continuità. L’esempio più lampante è il dialogo che spiega che la fusione di Vegeth si scioglie a causa dei gas emanati all’interno del corpo di Majin Buu invece che per l’utilizzo degli orecchini Potara da parte di due mortali, come spiegato invece in Dragon Ball Super.
Un’altra possibile incongruenza è l’origine degli abitanti del Pianeta Namek.
In Dragon Ball Daima, infatti, sembra si voglia indicare un collegamento nelle origini al Regno Demoniaco andando a mettere in discussione quanto affermato in Dragon Ball Super.
Nuovi Spunti
Nel primo episodio, uno degli elementi più intriganti è la comparsa di un vecchio abitante del Pianeta Namek che risiede nel Regno Demoniaco. Il personaggio possiede la peculiare abilità di poter invocare il Drago Shenron anche quando le Sfere sono pietrificate. Questo peculiare elemento ci fa tornare il ricordo al primissimo Dragon Ball, quando il Grande Mago Piccolo (Al Satan) era considerato appunto appartenente alla razza dei demoni. L’apparizione di questo personaggio cattura lo spettatore coinvolgendolo sulla riflessione dell’origine di questa interessante abilità.
Tanto Build Up Ma Poca Azione
Se da un lato lo spettatore viene esaltato dalla visione dei momenti clou della saga di Majin Buu, dall’altra viene illuso che nel resto dell’episodio ci sarà dell’azione, che purtroppo è ridotta unicamente ad un breve scontro di Son Goku con Vegeta mentre si svolge la nuova festa di compleanno di Trunks presso la Capsule Corporation, dove sono presenti quasi tutti i personaggi principali della serie, inclusi Kaioshin e Kibith.
La festa, così come lo scontro fra i due Saiyan, vengono tuttavia interrotti quando, a seguito del desiderio di Gomah, il Drago Shenron fa tornare tutti dei bambini, mossa preventiva per evitare che Goku e gli altri possano intralciare i suoi misteriosi piani.
Visivamente D’Impatto
Un aspetto emerso dai trailer è la qualità del comparto tecnico, il quale dimostra di aver goduto di un budget superiore rispetto alla media delle serie animate destinate per la televisione coinvolgendo lo spettatore con animazioni fluide e colori vivaci che non stancano.
Si tratta soltanto del primo episodio ma l’aspettativa che il livello possa rimanere uguale, se non aumentare è alto e confidiamo non deluderà.
Appassionato ed affascinato dal collezionismo, si avvicina a questo hobby grazie alla sua passione per Saint Seiya (I Cavalieri dello Zodiaco) che lo porterà poi ad allargarla a Gundam ed a diversi personaggi di anime e manga.