– NO SPOILER –
Ho da poco finito di vedere la prima parte della Final Season (4° serie) dell’anime Attack on Titan (進撃の巨人 Shingeki no Kyojin), da ora AOT.
Premetto che scrivo queste impressioni da voluto non lettore del manga, per eccessivo innamoramento nei confronti della serie animata; ho preferito così, per ora, anche per non avere delle sicure anticipazioni.
Sicuramente, una volta conclusasi le serie televisiva, mi dedicherò alla lettura del manga per apprezzarne le varie sfumature.
Senza troppo divagare, torniamo a noi…la sensazione, dopo le primissime puntate di una nuova serie di AOT, è sempre la stessa: smarrimento, spiazzamento assoluto e le solite domande che mi risuonano in testa… “Perché non hanno continuato da dove avevano lasciato?”, “Quando si trasforma Eren?”, “Mi piacerà anche questa volta?”
Già, a parte i primi 25 episodi della Stagione 1, ogni altra serie successiva inizia con quella che pare essere una nuova storia, avulsa dalla frenesia dell’epilogo della precedente.
Basta poco, però, per immergersi nella storia che, invece, è sempre la stessa, ma osservata da un punto di vista completamente differente.
Come sempre, dopo che la nuova trama mi ha catturato, inizia l’azione vera e propria arricchita sempre da nuovi ed inaspettati colpi di scena.
Insomma, lo schema si ripete in ogni serie lasciandomi sempre basito ed, al contempo, non riuscendo mai a saziare la mia fame di AOT.
Altri episodi ripeto tra me e me … ALTRI EPISODI!
Proprio per questo, in questi giorni di astinenza, non ho potuto far altro che ripartire dalla prima puntata della prima serie, riguardando il tutto con occhi molto più consapevoli, ma ancora non del tutto conoscenti.
Oltre alla coinvolgente trama, come si fa a non citare le animazioni e le musiche (Hiroyuki Sawano, lo stesso compositore di Gundam Unicorn), fomento senza eguali!
A tal proposito, la trasposizione manga/anime, che nella Final Season è stata affidata allo Studio MAPPA, continua ad essere davvero fenomenale, anche se, in realtà, preferivo di gran lunga la realizzazione delle prime tre stagioni, prodotte da Wit Studio in collaborazione con Production I.G.
Sono sicuro che le sorprese non siano finite e che la seconda parte della Final Season (prevista in Giappone per Gennaio 2022) ci riservi molto altro, con un finale decisamente esplosivo!
Voto finale 10/10
Amante da sempre del mondo giapponese e di tutte le sue estrinsecazioni, fin da piccolo rimane affascinato del mondo dei robottoni anni ‘70/’80; purtroppo l’adorata madre decide arbitrariamente un bel giorno di regalare tutti gli adorati balocchi senza nulla comunicare…gran bel trauma davvero!
Crescendo la passione sconfina anche nel mondo dei Supereroi dei Comics e quello dei cartoni animati americani.
Grande lettore dei fumetti tutti fino ai 18 anni, quando si allontana da questo mondo per dedicarsi agli studi universitari.
Come si sa, però, le grandi passioni ritornano sempre; infatti dai 26 anni in poi torna ad essere un collezionista di Myth Cloth, di Chogokin e di MasterPiece dei Transformers (grazie anche ai suoi numerosi viaggi in Giappone), ma anche di model kit dei Gundam.
Negli ultimi anni si dedica al collezionismo di statue in scala 1:4 ed 1:3 nel quale ricerca la perfezione nelle forme, pur non abbandonando i modelli dei tanto amati robottoni dell’infanzia.