Sono mesi che si attendeva con ansia questa uscita, sperando che, finalmente, si potesse rimettere in piedi il traballante Universo cinematografico DC.
La sensazione, però, è che si vada a vedere due film differenti in uno, soprattutto nella realizzazione.
Il primo è quello che fa capo al titolo; Barry Allen, al fine di alterare alcune circostanze del passato distrugge il continuum del presente nel quale vive creando delle conseguenze “mostruose”. Una vera e propria macedonia di linee temporali che si fondono e confondono; cosa, questa, ormai abbastanza frequente nei vari film supereroistici.
Insomma una trama trita e ritrita che in qualche modo va avanti nell’attesa della comparsa di Keaton o nella speranza di qualche altro colpo di scena o meglio ancora di un supereroe vecchio e/o nuovo che possa supportare tutta la struttura poco solida. In effetti qualcuno appare in un non ben specificato universo e ci stiamo proprio riferendo a Nicolas Cage, della cui apparizione ci si astiene da severe critiche (le quali sembrano implicite).
Anche se Batfleck con il cappuccio blu ed il piccolo cameo di Gal Gadot fanno iniziare il lungometraggio col botto, il ritmo cala, sempre di più, per tutto il primo tempo.
La recitazione di Ezra Miller, inoltre, non è proprio di alto livello; i momenti drammatici ed emozionali diventano grotteschi non trasmettendo il pathos che meriterebbero, anche se ciò potrebbe essere comprensibile, dato l’atteggiamento poco incline dell’attore alla civiltà e le gatte da pelare date alla Warner Bros., facendogli ritardare l’uscita del film di almeno un anno.
La cosa veramente deludente, soprattutto perché parliamo di un cinecomic di alto livello, è la CGI utilizzata che definire pessima appare un eufemismo; non solo tutta la tecnologia grafica risulta palesemente finta, ma il livello realizzativo è davvero scarso a tal punto che i volti riprodotti non sembrano quelli degli attori relativi ed il costume di Flash, nei momenti in cui viene animato, sembra utilizzare degli effetti grafici di un film di serie Z.
Sul fronte Superman, la mancanza di Henry Cavill si fa sentire molto. Non male Kara Zor El; peccato solo che abbia un infausto destino in tutte le linee temporali tanto da non riuscire a farla apprezzare abbastanza.
Bene, ora veniamo al vero motivo per il quale questo film merita di essere visto, dando legittimazione al prezzo del biglietto.
Micheal Keaton si conferma il miglior Batman a distanza di 21 anni dall’ultima volta che lo ha interpretato sul grande schermo. Anzi, è ancora più detective, ancora più atletico, ancora più cattivo.
Dopo anni di inattività, decide di risistemare il trambusto temporale causato da Flash, indossando di nuovo il Bat-costume. In tutte le scene in cui appare è assolutamente perfetto, emozionante, adrenalinico; tutto quello che mancava nelle pellicole di Tim Burton, qui viene sapientemente ottimizzato.
Inoltre, alla vista della Bat-Caverna e della Bat-Mobile, può correre un brivido lungo la schiena
Per riprendere il discorso sulla realizzazione di due diversi film in uno, mentre per quello di The Flash, tra Ezra Miller ormai fuori dai giochi ed il DC Universe che si stoppa dopo 10 anni dal suo inizio, ormai quel che è fatto è fatto e ci si prepara a ripartire, per Keaton, anche se pare che non ci possa essere un seguito, almeno nell’universo in cui appare, speriamo vivamente (anche se poco verosimile) che possa vestire nuovamente i panni del Crociato incappucciato per un solo motivo: un Batman come questo oscura letteralmente tutti gli altri.
Una menzione speciale merita il bellissimo omaggio all’attore che ha interpretato l’unico e vero Superman, Cristopher Reeve (lì la CGI è stata perfetta…forse tutti i fondi sono stati spesi solo per quello?)
Amante da sempre del mondo giapponese e di tutte le sue estrinsecazioni, fin da piccolo rimane affascinato del mondo dei robottoni anni ‘70/’80; purtroppo l’adorata madre decide arbitrariamente un bel giorno di regalare tutti gli adorati balocchi senza nulla comunicare…gran bel trauma davvero!
Crescendo la passione sconfina anche nel mondo dei Supereroi dei Comics e quello dei cartoni animati americani.
Grande lettore dei fumetti tutti fino ai 18 anni, quando si allontana da questo mondo per dedicarsi agli studi universitari.
Come si sa, però, le grandi passioni ritornano sempre; infatti dai 26 anni in poi torna ad essere un collezionista di Myth Cloth, di Chogokin e di MasterPiece dei Transformers (grazie anche ai suoi numerosi viaggi in Giappone), ma anche di model kit dei Gundam.
Negli ultimi anni si dedica al collezionismo di statue in scala 1:4 ed 1:3 nel quale ricerca la perfezione nelle forme, pur non abbandonando i modelli dei tanto amati robottoni dell’infanzia.